Ciccio Esposito: "Pesaola era uno psicologo e un positivo. E guai se non sentiva Peppino Gagliardi. E su Bruno Beatrice..."

29.05.2015 22:53 di  Luciana Magistrato  Twitter:    vedi letture
Ciccio Esposito: "Pesaola era uno psicologo e un positivo. E guai se non sentiva Peppino Gagliardi. E su Bruno Beatrice..."
© foto di Corrierespione

"Con lui non si iniziava la partita se non c'era la canzone di Peppino Gagliardi ("come le viole" ndr), ricordo che a Brescia fece aprire un negozio di domenica mattina perché si era dimenticato il disco,a casa. Era scaramantico da morire ma sopratutto era sempre sorridente, un positivo per eccellenza nella vita e credo che in effetti abbia vissuto bene e intensamente la sua vita fino ad ora" così l'ex viola Ciccio Esposito ricorda il suo ex allenatore Pesaola, scomparso oggi, avuto sia nella Fiorentina che successivamente a Napoli. "Di lui ho ricordi bellissimi, era una persona splendida. Aveva il carattere che piace a me, più napoletano che argentino, tanto che a Napoli parlavamo napoletano, abbiamo passato momenti molto belli". Pesaola è l'indimenticato allenatore del secondo scudetto, arrivato quasi a sorpresa: "Era una squadra giovane con ragazzi sconosciuti, come me d'altronde, una scommessa insomma, eravamo partiti per fare bene ma non certo per vincere il campionato, poi con la mano di Pesaola, che era uno psicologo più che un allenatore, ci abbiamo creduto e siamo riusciti a raggiungere uno scudetto insperato".
Dalla Fiorentina di allora a quella di oggi, Esposito vede il bicchiere mezzo pieno "Ho visto inizialmente una buona Fiorentina poi col tempo, ma era preventivabile, qualche giocatore ha reso meno, come Borja Valero e Gonzalo, che però sono l'asse portante della squadra da tre anni, tanto da dovergli fare un monumento. Più che altro non hanno reso Gomez e Rossi, anche se non per colpa sua, e qualche altra mezza figura e per questo la Fiorentina si deve accontentare di quello che ha ottenuto". Esposito è stato anche allenatore e come tale può giudicare l'operato di Montella: "Mi piace molto, già come giocatore era uno furbo; i primi due anni ha fatto molto bene, poi avrebbero dovuto, ma non so se dipende da lui o dalla società, ringiovanire la squadra. In queste ultime partite l'ho vista sulle gambe perché gli anni si fanno sentire e non perché hanno sbagliato qualcosa. Proseguire con Montella? Bisogna vedere che rapporto hanno lui e la società ma nonostante senta avvicinare il suo nome a Napoli e Milan che sono piazze difficili, sappia che l'amore che a Firenze i tifosi hanno per questa squadra non si trova e ti perdonano quasi tutto". Nel caso Montella vada via, per Esposito la soluzione è ripartire daccapo: "Partirei con un giovane, uno che ha voglia di fare e di mostrare. Uno esperto lo fa solo per l'ingaggio ed io credo poco nell'allenatore, se non hai squadra. Secondo me influisce per il 5%, conta in squadre medio piccole come Sassuolo. Ecco ad esempio Di Francesco lo vedrei bene a Firenze".
Infine, ma non certo per importanza, Ciccio Esposito ricorda Bruno Beatrice. È proprio in occasione del Memorial a lui dedicato che ha ritrovato la signora Gabriella Bernardini, moglie del centrocampista, e tanti ex che con lui hanno vinto la Coppa Italia quaranta anni fa. "Bruno era un guerriero, ho avuto la fortuna di giocarci insieme l'ultimo suo anno a Siena, eravamo i due vecchietti del gruppo ed abbiamo anche vinto il campionato. Era un generoso, correva tanto e fuori dal campo era buono e gentile, con tanti pregi. Uno così ci vorrebbe anche a questa Fiorentina perché a centrocampo vanno solo di fioretto invece ci vorrebbe qualcuno che faccia legna". Per ricordare quel trofeo vinto e la figura di Beatrice al Museo del calcio di Coverciano si è tenuta anche una tavola rotonda. Alla serata hanno partecipato appunto Esposito, Merlo, Desolati, l'allenatore Mazzoni, Pellegrini, Hamrin, Di Chiara, Piccinetti e tanti altri. 

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